La Mosca

Post post-fantascienza (è divertente vedere come negli anni ‘50 si immaginavano le scoperte future)
Ricordate le auto volanti, gli ufi di Domopak con gli alieni ancora antennati o delle civiltà sottomarine?
Ecco, in realtà volevo parlare di mosche.
Di un film più precisamente; “L’esperimento del dottor K” questo il discutibile titolo italiano che in realtà è “The Fly” (La Mosca) tratto da un racconto “La Mouche” (La Mosca) ma che per qualche mistero in italiano diventa “L’esperimento del dottor K”.
Ecco, lo scienziato che da solo riesce a costruire un sistema di teletrasporto formato da due enormi box doccia collegati tramite cavi, lampade stroboscopiche, oscillatori e diavolerie varie ad un computer con un'intelligenza artificiale. Il teletrasporto è così potente che riesce a teletrasportare una persona da un punto A, a un punto B posizionato a circa 4 metri di distanza. E tutto questo usando solo l'energia necessaria per illuminare l’intera Valtaro per 2 anni.
Non posso criticare il film diretto da Kurt Neuman, ovviamente. Un capolavoro che “rompe” gli schemi, uno dei più grandi film del genere di fantascienza
Ricordate? Lo scienziato entra nel box doccia ma nel box c’è una mosca, la solita mosca che invece di rompere le balle rimane li in silenzio e il teletrasportatore li ricombina in due esseri modificati geneticamente. Lui in un uomo con testa da mosca e lui lui in un uomo con il corpo da mosca (che finirà intrappolato in una ragnatela e ucciso per pietà).
La parte del film che più mi fa pensare è quella sentimentale, memorabile il make-up dell’uomo-mosca che dopo l’incidente resta volutamente segregato nel suo laboratorio sotterraneo con il capo ricoperto da un panno nero, struggente l’immagine di lui che quasi bacia il suo amore mente dorme (o svenuta, non ricordo bene).


Ecco, tecnicamente la testa intera è quella di una mosca e quindi anche il cervello. E chiedo; La mosca che ieri notte ha tormentato mia moglie in realtà voleva solo baciarla?

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